Ecco la giornata giusta, il mare si è calmato, il vento è assente, e l’acqua è ancora abbastanza calda per ri-accogliere “a casa” questa sua piccola abitante. E così oggi io mi sono fatta forza e ho salutato la mia Blue per l’ultima volta, dandole un bacio di buona fortuna e guardandola sparire nel blu le ho augurato tutto il bene possibile. Ogni tartaruga salvata che libero in mare si porta via un pezzettino del mio cuore, ma lei si è presa un pezzo un po’ più grande perchè così giovane e vulnerabile andrà incontro a 1000 pericoli in più rispetto a un esemplare adulto.
Ma il vero amore che ho per loro è quello che lasciare andare, che ridà la libertà a ogni creatura che, per qualsiasi motivo, ne era stata privata. E allora ciao mia piccola Blue, nuota nel tuo mare, cresci forte e agguerrita come hai dimostrato di essere in questi 3 mesi. E’ stato un onore prendermi cura di te. E sarai per sempre tra i ricordi e le emozioni più belle della mia vita.
Ricordate la sua storia?? Era fine giugno quando abbiamo ricevuto la telefonata del Comandante di Nave Peluso della Guardia Costiera di Messina, che ci informava del ritrovamento di una tartaruga ferita, all’interno del Porto. Un fatto abbastanza frequente nelle nostre zone, ma stavolta si trattava di un piccolo di Caretta caretta di appena 100 grammi, con una ferita sul guscio, probabilmente causata dallo scontro con qualche imbarcazione, e così piccola era finita alla deriva, in balìa delle onde, con quella ferita che le lasciava esposte le costole e che era già stata colonizzata dai parassiti.
Molto debilitata è stata ricoverata nel nostro centro, e settimana dopo settimana, grazie a intense e amorevoli cure, la ferita di Blue stava guarendo e le condizioni generali miglioravano. Cresceva in grazia e bellezza. Completamente guarita, a fine agosto era già pronta a tornare in mare, ma condizioni meteo-marine avverse ci avevano fatto rimandare la sua liberazione per ben 4 volte.
Avrei desiderato per lei rilasciarla in un mare sgombro da ogni pericolo, ma sappiamo che questo non è (ancora) possibile. E mi accontento di gioire per averle dato 1 nuova possibilità di vita.
Ok, adesso dopo aver asciugato le lacrime come posso non ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile ciò???? In primis vorrei ringraziare il Comandante della “Nave Peluso” Guardia Costiera di Messina e il suo equipaggio, per non aver esistato, quel 24 giugno, a soccorrere la piccola Blue e a garantirle, così, quell’unica possibilità di salvezza che altrimenti mai avrebbe avuto.
Poi vorrei ringraziare Filippo, mio collega di avventure e sventure, di gioie e dolori, che tra mille difficoltà ancora oggi è lì alla guida del suo furgoncino scassato pur di non negare a nessuna tartaruga bisognosa il nostro soccorso.
Continuando, grazie di cuore anche alla nostra collaboratrice veterinaria Simona per i consigli preziosi su una paziente così minuscola. E infine, ma non per importanza, un grazie immenso e infinito a tutti voi sostenitori della nostra Onlus e ai “genitori adottivi” di Blue, che avete contribuito con l’adozione simbolica a rendere possibile questo lieto fine.
Lo stesso ringraziamento va ai nostri visitatori estivi che hanno contribuito alle sue cure e si sono innamorati della sua storia pur senza poterla vedere. Eh si, perché l’amore che ho per loro mi porta anche a dover fare certe valutazioni. Contrariamente agli acquari che espongono e strumentalizzano gli esemplari “più belli”, noi abbiamo deciso fin dall’inizio di non ricoverare Blue nella sala vasche accessibile alle visite, per non recare troppo stress su un esemplare così piccolo.
E così vi siete innamorati di lei “virtualmente”, riempiendoci di messaggi e aspettando con ansia tutti gli aggiornamenti. Se per me è stato un piacere rendervi partecipi dei progressi di questa piccola guerriera, è oggi un’immensa gioia condividere con tutti il suo ritorno in mare.
A tal proposito vorrei chiedervi che la storia di Blue non restasse solo una bella favola, ma diventasse un insegnamento e una svolta di consapevolezza su quello che accade agli animali marini ogni giorno a causa dell’uomo.
Perché ci sono centinaia di migliaia di Blue nel mare che non hanno la stessa fortuna. Salutando Blue le ho promesso che non mi arrenderò, che farò di tutto affinché le cose cambino, e che lei sarà una piccola grande portavoce della sua specie. Le ho promesso che racconterò di lei a tutto il mondo e che ogni persona in più che avrà “aperto gli occhi” ascoltando le mie storie, sarà anche una sua vittoria.
Per Blue,
Per il Mare,
Per il Pianeta.
(Tania)
P.S: grazie a Vincenzo per la disponibilità del passaggio ad accompagnare Blue a largo!