
Sulla spiaggia di Brancaleone, sotto gli ultimi caldi raggi di sole abbiamo salutato la nostra Queen. Questa femmina sub-adulta di Caretta caretta del peso di 25 kg era rimasta vittima di un amo da pesca, ingoiato assieme all’esca (un calamaro) in un tipico “palangrese”, sistema di lenze e ami usato per catturare tonni e pesci spada ma di cui restano vittime accidentali anche tante altre specie, tra cui tartarughe, squali, mante, delfini e altri cetacei.


Dopo aver subìto un intervento chirurgico all’esofago da parte del Prof.Antonio di Bello (Sea Turtle Clinic DmV-Uniba), ha affrontato nelle nostre vasche qualche settimana di degenza post operatoria, con i volontari a prendersi cura di lei in tutto e per tutto, e con i visitatori incantati dalla sua eleganza e maestosità.

Nonostante tutti i problemi logistici ed economici di questo periodo, il nostro staff ha deciso di installarle un Gps (l’antennina che vedete sul suo guscio), che per 1-2 anni ci fornirà dati importanti per la ricerca sulla tutela della specie Caretta caretta e in particolare sulla popolazione del Mediterraneo.

Grazie ai progetti di ricerca si studiano le aree di svernamento di questi animali, quelle di foraggiamento, e le aree spot deputate all’accoppiamento, e in caso di femmine adulte si acquisiscono dati importanti sull’eventuale viaggio “di ritorno” per raggiungere le spiagge di nidificazione.

Chiunque volesse contribuire al “Progetto Queen” può farlo adottandola a distanza e, oltre all’attestato personalizzato, riceverà aggiornamenti periodici con la mappatura del suo viaggio.

